Lo decorò lei...quell'ormai inutile annaffiatoio.
Si sedette sul secondo scalino, le mani giunte tra le gambe, e guardò sconsolata il suo bel giardino fiorito.
Guardò le petunie...
Guardò i pochi girasoli nani...quelli li chiamava tutti per nome.
Le margherite...
Guardò in alto, verso la rosa rampicante che abbracciava il pilastro in legno del portico, arrivando su su, fino alla finestra della sua camera da letto.
Da lì, gli usignoli, la svegliavano tutte le mattine.
Negli ultimi trent'anni non aveva mai usato la sveglia, tanto erano precisi quegli uccellini.
Tre mesi...
Novanta giorni e la sua vita, quella vita felice degli ultimi trent'anni, sarebbe stata spazzata via dalle ruspe.
Era benvoluta da tutto il vicinato, un po' per l'apple-pie che regolarmente preparava tutte le domeniche mattina e che offriva a tutti, un po' per quella pittoresca casetta ben tenuta e quel romantico giardino fiorito, dai mille colori.
(Brano tratto dal romanzo di Davide Capelli "Dove andiamo, Bill?")
Clicca sul link per leggere alcune pagine del libro "Dove andiamo, Bill?"
http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/968885/Dove_andiamo,_Bill

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